dire, fare, annotarsi esperienze da condividere nel tempo...
la protagonista principale è la pasta di riporto o pasta vecchia o criscito, consiste nel prelevare un pezzetto di impasto di pane e conservarlo come "lievito".... questo vi permetterà di fare il Pane come quello di una volta...
..il profumo del pane caldo, si sprigiona piano piano, quando il forno rovente accoglie un impasto morbido e profumato lo tratta con gentilezza, gli permette di arrossire fuori ma, dentro gli dona un cuore morbido, da assaporare anche da solo, perché anche l'ingrediente più semplice possa diventare, il più nobile...
nella mia infanzia, ci sono dei ricordi legati a questa preparazione.... vissuti così profondamente che senza neanche riuscirei a costruire le mie origini, la sera prima, c'era la preparazione del lievito, che doveva crescere tutta notte, mia mamma metteva la farina nella madia (la matrella), e aggiungevano acqua calda, sale e la pasta acida (criscito), quest'ultima consisteva in un po' di pasta conservata dall'ultima panificazione, la si passava da famiglia in famiglia... quando la pasta era bella gonfia, confezionavano le panelle e le disponevano una vicino all'altra, su una tavola lunga e stretta, le coprivano con un panno e le portavano al forno.....
noi bambini, eravamo lì, ad aspettare che il forno a legna arrivasse a temperatura, e per poter sentire il profumo del pane.... appena cotto..
...oggi, credo che non ci sia un modo solo di fare il Pane, le forme, gli ingredienti, i sapori sono diversi tramandate, inventate o sglutinate ..... ma il Profumo del Pane quello è sempre lo stesso, non importa che
farina, lievito, acqua usi... l'importante è assaggiarlo per avere per avere un sobbalzo al cuore, che ti faccia poi sorridere con la bocca piena...
Un Pane da condividere come ha fatto magistralmente Giorgio nel blog di Uncuoredifarinasenzaglutine
(1)[...La sua vita si era fatta semplice e dolce come un panino al latte.
...
...Non c'era tempo da perdere, il giovane si mise in fretta il grembiule, andò nel retrobottega e trovò tutti gli ingredienti che gli servivano. Li tirò fuori dalla dispensa uno ad uno, in un unico abbraccio afferrò il barattolo della farina, le uova, lo zucchero e il lievito. Allineò il sale e l'acqua per fare il pane, il barattolo dei canditi, il cacao e tutto il resto. Mentre impastava e infornava si chiedeva se i suoi dolci sarebbero stati buoni, se sarebbe stato in grado di farcela. Tagliò il cioccolato a pezzetti per l'impasto della torta, farcì biscotti e pasticcini con creme al limone e arancia, modellò il pane e accese il forno alla giusta temperatura.
...
...Quando un bambino assaggiò una fetta di torta, il cuore del ragazzo ebbe un sobbalzo, chiuse gli occhi e respirò a fondo. Il bambino sorrise e agguantò un'altra fetta. Gli piaceva!...]
©
Elena Carra
Testi di
Elena Carra pubblicati
su Progetto Babele
(1) Il profumo del pane caldo di Elena Carra - RACCONTO
Bellissimo Anna! Ma è Giorgio non Paolo ;) Spetta che prendo il link di questo pane e lo metto dentro il post da te citato ;)
RispondiEliminaUn bacione e grazie :)
che stordita... ahahah!!! chiedo veniaaa
Elimina^_^ scusami Giorgio...
Accipicchia, perfetto!! Anch'io ho tanti tanti ricordi legati alla preparazione del pane, sai? :) Davvero magnifico il tuo: ben cresciuto e poi morbido e croccante fuori!Complimenti!
RispondiEliminagrazie... ^__^
EliminaIo ho una domanda: cosa vuol dire "incordare"?
RispondiEliminahai presente quando si forma la "corda" durante l'impasto, cioè quando vi è un collegamento tra il gancio e l'impasto...
RispondiEliminauao!!
RispondiEliminauao!!!
uao!!!